Golden Retriever del Lago di Vico

domenica 30 dicembre 2007

Golden & Gatti

Come tutti i cani, anche Ciak e Mousse, se vedono un gatto, gli corrono dietro. Per fortuna senza fargli del male... al massimo lo costringono a salire su un albero. Non avevo mai pensato di aggiungere un gatto al nostro branco, finché un giorno arrivò un SOS da un'amica con 2 cucciolate di gattini. "Ho già 2 cani, come faccio?" fu la mia prima risposta, anche se ero rapita dai mici rossi, neri, tigrati... Lei era proprio nei guai, in casa sua già vivevano 4 cani e 3 gatti. Mi lasciai impietosire e feci una sola richiesta: "Scegli la micia che ti sembra più tranquilla con i tuoi cani, così forse avrò meno problemi con i miei."
E così il 25 luglio del 2005 è arrivata TRIS, una Calico.
Una minuscola pupazzetta di pelo,
che davanti ai due giganti biondi
non mostrò, da subito, il minimo timore.
Anzi, furono loro a restare perplessi e anche intimoriti,
soprattutto Ciak.
Ciak, 8 anni
Tris, 2 mesi
chi vi sembra il più impaurito ?
Il primo mese li ho tenuti separati, facendoli incontrare per brevi periodi dentro casa. Ciak evitava proprio di guardarla o andava in un’altra stanza, mentre Mousse era più incuriosita, ma si teneva a distanza di sicurezza. Tris invece aveva una gran voglia di fare amicizia ! Dalla casa siamo passati in giardino, sempre per brevi periodi e alla mia presenza. Tris cominciava ad esplorare il territorio e nessuno dei due cani tentava di rincorrererla. La osservavano, sì, sempre con quell'espressione come se pensassero "ma che roba è?!" Tris era spavalda con loro. Gli afferrava le code, si aggrappava ad una zampa e gliela mordeva, si permetteva cose inaudite. E loro pazientavano... il massimo della reazione fu qualche ringhio. Ciak fu il primo e il più deciso; al primo ringhio Tris si immobilizzò e non si attaccò più alle sue zampe. E allora Ciak gli concesse l'onore di dormire accanto a lui...
Si sono capiti, anche se hanno linguaggi diversi.
E sono da invidiare, se si pensa alla incomunicabilità umana...
Sono bastati un paio di mesi per far diventare la loro convivenza perfetta.
Tris ha trovato subito il modo di giocare con Mousse, rincorrendo la palla che le lancio e giocando con la sua coda quando Mousse mi riporta la palla.
Con Ciak non gioca, però quando torniamo dalla passeggiata saluta solo lui, gli si strofina addosso e si toccano i nasi.
Spesso Tris viene in passeggiata con noi, lungo la strada vicino a casa. tra i noccioleti.
Trotterella vicino a Ciak, poi devia e si fa una corsa, sale su un albero, ridiscende e mi segue. Non so se vivendo con i cani abbia preso le loro abitudini, se si consideri parti del branco e partecipi ai quei momenti della nostra giornata in cui le fa piacere unirsi a noi. Tutto bene, quindi… ma quando è arrivato Jazz, il terzo golden, Tris non l’ha presa affatto bene.
Anche se ho cominciato con un approccio lento, tenendo il cucciolo in gabbia, Tris ha mostrato subito la su antipatia, inarcando la schiena ed emettendo versi minacciosi.
Jazz si mostrava curioso, si avvicinava scodinzolando e non capiva l'atteggiamento ostile di Tris. Li ho tenuti separati per i primi 2 mesi, poi hanno cominciato a incontrarsi in giardino, le distanze lentamente si sono accorciate.
Finalmente Tris ha capito che Jazz non è pericoloso, si è tranquillizzata e l'ha accettato.
E ha cominciato a provocarlo al gioco, correndo per farsi rincorrere e poi guardandolo beffarda dall'alto di un albero. Se lui si avvicina troppo, gli soffia ancora, ma si capisce che è un avvertimento amichevole.
E finalmente regna l'armonia !

venerdì 14 dicembre 2007

Vacanza da cani


Noi siamo fortunati perché viviamo in riva ad un lago... infatti ci chiamano "i pesce-cani del Lago di Vico" !
Per noi è come stare in vacanza tutto l'anno...
Però sappiamo quanto sia difficile portare i cani in vacanza !
Bisogna fare slalom tra i divieti: no in spiaggia, no al ristorante, no in camera...
O si viene respinti da alberghi e campeggi che accettano solo cani di taglia piccola.
E se si ha più di un cane, le cose si complicano davvero !



Ma noi conosciamo un posto speciale...

E' il Lago di Vico,
nel cuore dei Monti Cimini, nella Tuscia.
Solo una cinquantina di km. da Roma e si arriva in un altro mondo...


Un luogo unico

dove la natura ha più spazio dell’uomo,
gli alberi si ergono più numerosi delle case,
gli animali non sentono spari di cacciatori.
Sulla riva del lago, tra i noccioleti e il canneto,
c'è una casa dove i 4zampe vengono accolti a braccia aperte !
E’ un luogo ideale dove trascorrere una vacanza
in cui sia i bipedi che i quadrupedi siano felici !
C'è un giardino recintato di 1.000 metri, dove i cani possono scorrazzare e giocare 


Un portico con un lungo tavolo, dove i bipedi possono mangiare all'ombra
e godersi il panorama.


Tra la casa e il lago, solo pochi metri e.....si è subito in acqua !


Alzi una zampa chi ha voglia di farsi un bel tuffo !
Si possono fare vari giochi in acqua:


RIPORTO


SURF


ACCHIAPPARE LE GOCCE




RILASSARSI SUL MATERASSINO


IMPARARE A NUOTARE







noi qui siamo stati benissimo !
e tu, vuoi regalare al tuo 4zampe una vacanza speciale ?



vai al sito:


mercoledì 21 novembre 2007

Trovare il proprio Golden

Un cucciolo di Golden è irresistibile...

Per questo a volte c'è chi se lo porta a casa senza pensarci su tanto.
"E' così dolce, tenero, sembra un pelouche!"


MA NON E' UN PELOUCHE !


E’ un cucciolo che crescerà in fretta e diventerà un cagnone che supera i 30 chili.
Non è un cane a cui basta stare in giardino, anche se grande, per essere felice. Può vivere bene anche in un appartamento, l'importante è aver tempo da dedicargli. Ha bisogno di correre, fare lunghe passeggiate, giocare, condividere la vita dei suoi bipedi e non essere lasciato troppo tempo da solo. Insomma, è un cane dalla vita attiva, non di quelli che amano poltrire. A cui piace "fare e imparare", adatto ad attività come il riporto o l'agility.

Per il suo carattere dolce e socievole, a volte si dà per scontato che sia un cane "facile" o adatto ai bambini. Il che è vero, ma solo se lo si educa e se si insegna ai bambini come comportarsi con lui.
Per questo bisogna pensarci bene prima di scegliere questa razza e avere la certezza di essere adatti ad un Golden.
Per informarsi sulle caratteristiche dei Golden si può consultare il sito del Retriever Club Italiano
www.retrieversclub.it/ e del Golden Retriever Club Italiano www.grci.it/


Se dopo aver letto qualche libro, preso informazioni su vari siti, parlato con amici che hanno già un golden, si sono valutati i pro e i contro e si è deciso, comincia la ricerca del cucciolo.
Non bisogna avere fretta, ma seguire delle regole, imparare a osservare e a distinguere, fare domande, cercare risposte e magari farsi anche dei chilometri prima di trovarlo. Si può cercare negli allevamenti o dai privati, basta che abbiano certi requisiti e forniscano garanzie sulla provenienza e salute del cucciolo.

Cerco di sintetizzare dei consigli, che nascono dall’esperienza personale e di altre persone.

La prima raccomandazione è di non comprare un Golden nei negozi di animali.
Né qualsiasi altro cane… è uno dei posti più tristi e sbagliati in cui un cucciolo possa stare ! Spesso sono cuccioli tolti dalla madre prima del tempo e che quindi avranno problemi comportamentamentali. E molti provengono dai paesi dell'est, senza alcun controllo sanitario e quindi con rischio di venir venduti già malati.



Il secondo consiglio riguarda il pedigree.
C'è chi pensa che non serva se non si ha intenzione di far accoppiare il proprio cane o portarlo alle mostre.
Ma la funzione fondamentale del pedigree consiste nel documentare la provenienza del cucciolo e riportare l’esame della displasia, che nel caso dei Golden è davvero importante.
Non dico che un Golden senza pedigree sia per forza uno “scarto”. Ma certo bisogna indagare sul perché manca e diffidare di chi ci dice che tanto è lo stesso, il cane sta bene !

Il terzo consiglio riguarda il prezzo. Attualmente il costo medio di un cucciolo proveniente da un allevamento si aggira sui 1.200,00 – 1.500,00 euro. Non è certo una cifra irrisoria, ma non bisogna andare a caccia dello sconto sperando di risparmiare. Magari in un negozio lo trovate a 500 euro… e poi forse ne spenderete molti di più in vet e medicine, perché spesso non sono cani in buona salute.
Potete trovare un privato che lo vende a meno di un allevatore, ma accertatevi che vi dia tutte le garanzia di serietà e la documentazione.
Se cominciate la ricerca negli allevamenti, scartate quelli che hanno molte razze, tipo "supermercato del cucciolo" e cercate quelli che allevano solo Retriever.


Ci sono allevamenti amatoriali e professionali, riconosciuti o meno dall’ENCI.








Durante la visita è importante osservare:

- dove vivono i cani
- dove vivono i cuccioli
- quanti sono i cani, quanti quelli anziani
- rapporto tra cani e allevatore
- spazi a disposizione dei cani, igiene

E chiedere:

- di vedere i genitori dei cuccioli
- di sapere quante cucciolate ha già fatto la femmina
- da quanti anni esiste l’allevamento

Un buon allevatore e/o privato si distingue da:

- vuole conoscervi prima di darvi il cucciolo
- vi spiega le caratteristiche ed esigenze della razza
- vi spiega il problema della displasia dell'anca e delle oculopatie
- vi interroga sulla vostra vita e quella che farà il cane
- si informa sulla vostra esperienza cinofila
- ascolta pazientemente le vostre domande
- vi mostra il pedigree dei genitori del cucciolo, con il timbro dell'esame della displasia, gli esami dei gomiti e degli occhi.
- si mostra disponibile a darvi consigli prima e dopo avervi consegnato il cucciolo


Un cattivo allevatore e/o un privato si distingue da:

- tiene i cani in spazi angusti, cattive condizioni igieniche
- non vi fa nessuna domanda su come e dove vivrà il cane
- si comporta come se stesse vendendo un oggetto e non un essere vivente
- vi consegna il cucciolo prima dei 60 giorni
- non vi fa visitare l'allevamento
- non vi mostra il pedigree - esami displasia, gomiti e occhi dei genitori del cucciolo
- propone di spedirvi il cucciolo se abitate lontano


Una volta scelto l’allevatore o il privato, bisognerà aspettare la cucciolata. Prima di prenotare un cucciolo, pensate al periodo migliore per portarlo a casa, considerando che i primi giorni sono i più impegnativi. Potete prenderlo durante le vacanze estive o natalizie, se le passerete in un luogo adatto ad un cucciolo. Comunque in un periodo in cui avrete un po’ di tempo per farlo ambientare nel migliore dei modi.












E quando vi troverete davanti ai cuccioli….
ah, come sarà difficile scegliere !


Molti lo fanno in base al colore, più chiaro o più scuro a seconda dei gusti, ma non dovrebbe essere questo il primo requisito per sceglierlo. E’ meglio valutare il carattere; nei cuccioli di 40 giorni si possono già notare le diversità di comportamento. Chiedete all’allevatore; se ha passato del tempo con i cuccioli saprà dirvi qual’è quello più timoroso o il più intraprendente, quello che abbaia di più etc. Si possono anche usare dei Test - il più noto è quello di Campbell - per osservare le loro reazioni e il carattere. Ma non pensare che questo basti... Un cucciolo calmo, se andrà a vivere con una persona isterica, rischia di diventarlo anche lui... questo per dire che certo i cuccioli ereditano il carattere dei parenti, ma molto dipende poi da come lo faremo vivere noi bipedi.

E poi lasciatevi andare all'emozione e scegliete con il cuore...

Guardate se tra i cuccioli uno si avvicina più spesso a voi o attira la vostra attenzione per qualche motivo o se il suo sguardo vi fa innamorare.

E portandovi a casa quel cucciolo
pensate che avrete un amico d’oro
e amatelo come merita !

le foto sono della cucciolata di Ciak e Pepita e di Ciak e Emma.
Grazie a Paolo di Pepita e a Meri del Sogno Antico !

martedì 20 novembre 2007

Non è il cane della carta igienica !

Basta camminare per la strada con un cucciolo di golden; molte delle persone che si fermano, spinte dall'irresistibile voglia di accarezzarlo, esclamano gioiose "Oh, il cane della carta igienica !"






Mi è successo tante volte e ho avuto reazioni diverse:
- fingere di non capire il riferimento allo spot
- correggere l'errore, "quello era un labrador!"
- ammutolirmi per la tristezza, perché ormai i riferimenti "culturali" nascono dalla pubblicità.



Più volte ho corretto l’errore, perché tanta gente confonde il Labrador con il Golden e magari se si insiste a spiegare le differenze fisiche, fra qualche anno nessuno tirerà più fuori “la carta igienica”.

Il Labrador si distingue subito perché ha il pelo raso. Può essere biondo, nero o chocolate.





Il Golden ha il pelo lungo, che può andare dal panna al dorato.
















Poi c'è chi dice "Guarda, un Maremmano!"
 o, peggio "Un incrocio di Maremmano !"
E un giorno uno si è avvicinato a Ciak chiedendo "E' un Labrador Golden ?"

Uffa, che pazienza....

martedì 13 novembre 2007

I miei Golden e la Pet Therapy


Ciò che viene definito "Pet Therapy" consiste in una serie di Attività e Terapie svolte con l'ausilio di un animale, nel nostro caso il cane. Viene utilizzata come supporto alle tecniche mediche e di riabilitazione psico-fisica e per migliorare la qualità della vita.
Non è possibile spiegare le sue applicazioni o il metodi di lavoro in poche righe. Chi fosse interessato ad approfondire l'argomento, può visitare il sito dell'ANUCSS, http://www.anucss.org/


L’ANUCSS è nata nel 1998 e attualmente è composta da 6 Operatori Cinofili, 3 Psicologhe, un’ Assistente Sociale, un Educatrice e un’Etologa. La maggioranza dei cani sono Golden Retriever, ma ci sono anche un Labrador, un Cocker e un Terranova.





Raccontando la mia esperienza, spero di riuscire a spiegare cosa significa lavorare con un cane in queste attività. E testimoniare che, se svolta con metodologia scientifica e con una equipe multidisciplinare, la Pet Therapy può costituire un validissimo aiuto per tante persone.

Il mio interesse per la Pet Therapy iniziò nel 2001, quando seguii un corso introduttivo con l’AIUCA (Associazione Italiana Uso Cani d’Assistenza) e passai poi il Test di Valutazione con Ciak. Nel 2002 entrai in contatto con l’ANUCSS (Associazione Nazionale Utilizzo Cani per Scopi Sociali) e cominciai un lungo percorso di formazione per diventare Operatore Cinofilo.

Ciak conosceva solo i comandi di base, mentre io non avevo nessuna esperienza nel rapportarmi con persone disabili. Il periodo di training è servito per insegnargli il percorso di agility, il “cerca”, per farlo abituare a camminare al fianco di persone in carrozzina, ad interagire con altri. Anche Mousse ha seguito la stessa preparazione, diventando brava nel riporto, nel cerca e nell’agility.
Ho passato mesi ad osservare gli interventi degli altri Operatori Cinofili, studiando le varie patologie dei pazienti, prendendo dimestichezza con le varie realtà in cui si interveniva. Ho poi perfezionato la mia preparazione seguendo il Percorso Formativo dell'ANUCSS nel 2005.
Ciak e Mousse hanno dei caratteri molto diversi e diversa è anche la tipologia di pazienti con i quali vengono fatti lavorare.
Ciak, calmo e paziente, viene utilizzato con persone che manifestano paura dei cani o nei primi incontri, quando si devono valutare le reazioni dell’utente davanti al cane.

Mousse, più esuberante e affettuosa, lavora invece con chi non teme la sua vivacità, con chi ne ha bisogno per scuotersi dall’apatia o dalla pigrizia.


Per un cane lavorare in queste Attiità significa interagire con persone portatrici di handicap, che si spostano in carrozzina o hanno un'andatura incerta, una gestualità anomala o un tono di voce alto, un comportamento agitato o apatico. Implica ritrovarsi in luoghi chiusi, spesso affollati e chiassosi, pieni di distrazioni e rumori insoliti. Ma è anche un lavoro in cui il cane vive situazioni piacevoli, come venir accarezzato, giocare, prendere biscotti, sentirsi coccolato e accolto con parole affettuose.
Ciak e Mousse lavorano con bambini autistici o affetti da sindrome di down, con persone anziane nelle Case di Riposo e adulti in Centri di Riabilitazione Psico-motoria.
Passeggiano al loro fianco per migliorare l’abilità motoria e accompagnarli in esercizi di riabilitazione. Rispondono al richiamo, al “seduto, terra, resta, cerca” per esercitare la loro memoria, dandogli la soddisfazione di saper gestire un cane.
Compiono il percorso ad ostacoli per farli concentrare nella sequenza dei movimenti, aumentare l’autostima e farli divertire. Si fanno accarezzare e spazzolare per aiutarli nel rilassamento. La loro presenza suscita ricordi e racconti sui cani, fa spuntare sorrisi, stimola l’interazione tra i pazienti.



Grazie a loro ho scoperto questa bellissima attività: l’interesse verso persone cosidette “diverse”, la sensazione di rendermi utile, la soddisfazione per i risultati raggiunti.
E vivo la gioia di stare con Ciak e Mousse condividendo con altri il mio amore per loro.

venerdì 9 novembre 2007

Ciak, il primo golden

Il primo Golden lo vidi arrivare su una Vespa, seduto davanti al suo proprietario, Bruno. Tranquillo e dignitoso, catturò subito la mia attenzione. Poi mi incuriosì il suo comportamento durante la giornata che passava in un centro di paracadutismo. Per ripararsi dal caldo sonnecchiava nell'hangar, mentre Bruno si preparava per il lancio e poi saliva in aereo. Passata una ventina di minuti, il cane si svegliava e usciva dall'hangar, proprio mentre i paracadutisti stavano atterrando e correva in mezzo a loro trovando il suo amico volante a colpo sicuro.

Così conobbi questa razza e cominciai a far domande e a leggere libri...
e capii che era il mio cane ideale.

Maria Grazia Timpanaro con Gaia
capostipite del Sogno Antico

Ciak l'ho trovato nell'Allevamento del Sogno Antico, di Maria Grazia Timpanaro.
Quando la chiamai, prima ancora di dirmi se aveva dei cuccioli, volle conoscermi. Arrivai all'allevamento e mi vennero incntro correndo una decina di golden festosi, chi abbaiava, chi mi saltava addosso, chi mi slinguazzava...
Dopo Meri mi disse che questo era il primo test per chi veniva in cerca di cuccioli, in base alla reazione capiva se erano più o meno adatti ad un Golden. C'era chi si spaventava, per quell'irruente saluto, mentre a me era sembrata una bellissima accoglienza...



Quel giorno mi fece un lungo interrogatorio sulla mia vita e quella che avrebbe fatto il cane, sui motivi che mi spingevano a prenderlo e sulla mia esperienza cinofila. Mi raccontò delle caratteristiche del Golden, del suo bisogno di compagnia e attività, mi spiegò le malattie a cui può andare incontro. Ascoltò pazientemente le mie domande e i dubbi e alla fine decise che ero degna di un Golden ! Mi piacque molto la sua serietà e il fatto che non fosse disposta a dare un suo cucciolo a chiunque, a venderlo come una merce qualsiasi. Mi divertii con i suoi cani che scorrazzavano in un grande prato e vidi con quanto amore li trattava. Erano una decina e viveano in casa, non nei box come in altri allevamenti che avevo visto.





Andai a vedere i cuccioli che avevano 43 giorni e dissi a Meri "Non importa se è chiaro o scuro, vorrei il più tranquillo." Lei mi fece vedere 2 maschi e Ciak mi conquistò per il suo sguardo dolce.



Sono andata a prendere Ciak il 18 maggio 1997.
E quando Meri me lo mise in braccio, lo sentii come un grande regalo che la vita mi faceva.



Da quel giorno Meri mi è stata vicina con consigli e con la sua esperienza, aiutandomi nella vita con Ciak.
A volte siamo tornati al suo allevamento, per farle vedere come cresceva Ciak e salutare i parenti.



Ciak e i suoi fratelli, 1998


Ciak e mamma Ophelia - 1999


La nostra amicizia dura da dieci anni e, anche se viviamo lontane, Ciak ci ha sempre tenute vicino. La mia stima per lei mi ha spinto, quest'anno, a tornare al suo allevamento per far accoppiare Ciak e tenermi un erede.
E la storia continua...