Golden Retriever del Lago di Vico

mercoledì 21 novembre 2007

Trovare il proprio Golden

Un cucciolo di Golden è irresistibile...

Per questo a volte c'è chi se lo porta a casa senza pensarci su tanto.
"E' così dolce, tenero, sembra un pelouche!"


MA NON E' UN PELOUCHE !


E’ un cucciolo che crescerà in fretta e diventerà un cagnone che supera i 30 chili.
Non è un cane a cui basta stare in giardino, anche se grande, per essere felice. Può vivere bene anche in un appartamento, l'importante è aver tempo da dedicargli. Ha bisogno di correre, fare lunghe passeggiate, giocare, condividere la vita dei suoi bipedi e non essere lasciato troppo tempo da solo. Insomma, è un cane dalla vita attiva, non di quelli che amano poltrire. A cui piace "fare e imparare", adatto ad attività come il riporto o l'agility.

Per il suo carattere dolce e socievole, a volte si dà per scontato che sia un cane "facile" o adatto ai bambini. Il che è vero, ma solo se lo si educa e se si insegna ai bambini come comportarsi con lui.
Per questo bisogna pensarci bene prima di scegliere questa razza e avere la certezza di essere adatti ad un Golden.
Per informarsi sulle caratteristiche dei Golden si può consultare il sito del Retriever Club Italiano
www.retrieversclub.it/ e del Golden Retriever Club Italiano www.grci.it/


Se dopo aver letto qualche libro, preso informazioni su vari siti, parlato con amici che hanno già un golden, si sono valutati i pro e i contro e si è deciso, comincia la ricerca del cucciolo.
Non bisogna avere fretta, ma seguire delle regole, imparare a osservare e a distinguere, fare domande, cercare risposte e magari farsi anche dei chilometri prima di trovarlo. Si può cercare negli allevamenti o dai privati, basta che abbiano certi requisiti e forniscano garanzie sulla provenienza e salute del cucciolo.

Cerco di sintetizzare dei consigli, che nascono dall’esperienza personale e di altre persone.

La prima raccomandazione è di non comprare un Golden nei negozi di animali.
Né qualsiasi altro cane… è uno dei posti più tristi e sbagliati in cui un cucciolo possa stare ! Spesso sono cuccioli tolti dalla madre prima del tempo e che quindi avranno problemi comportamentamentali. E molti provengono dai paesi dell'est, senza alcun controllo sanitario e quindi con rischio di venir venduti già malati.



Il secondo consiglio riguarda il pedigree.
C'è chi pensa che non serva se non si ha intenzione di far accoppiare il proprio cane o portarlo alle mostre.
Ma la funzione fondamentale del pedigree consiste nel documentare la provenienza del cucciolo e riportare l’esame della displasia, che nel caso dei Golden è davvero importante.
Non dico che un Golden senza pedigree sia per forza uno “scarto”. Ma certo bisogna indagare sul perché manca e diffidare di chi ci dice che tanto è lo stesso, il cane sta bene !

Il terzo consiglio riguarda il prezzo. Attualmente il costo medio di un cucciolo proveniente da un allevamento si aggira sui 1.200,00 – 1.500,00 euro. Non è certo una cifra irrisoria, ma non bisogna andare a caccia dello sconto sperando di risparmiare. Magari in un negozio lo trovate a 500 euro… e poi forse ne spenderete molti di più in vet e medicine, perché spesso non sono cani in buona salute.
Potete trovare un privato che lo vende a meno di un allevatore, ma accertatevi che vi dia tutte le garanzia di serietà e la documentazione.
Se cominciate la ricerca negli allevamenti, scartate quelli che hanno molte razze, tipo "supermercato del cucciolo" e cercate quelli che allevano solo Retriever.


Ci sono allevamenti amatoriali e professionali, riconosciuti o meno dall’ENCI.








Durante la visita è importante osservare:

- dove vivono i cani
- dove vivono i cuccioli
- quanti sono i cani, quanti quelli anziani
- rapporto tra cani e allevatore
- spazi a disposizione dei cani, igiene

E chiedere:

- di vedere i genitori dei cuccioli
- di sapere quante cucciolate ha già fatto la femmina
- da quanti anni esiste l’allevamento

Un buon allevatore e/o privato si distingue da:

- vuole conoscervi prima di darvi il cucciolo
- vi spiega le caratteristiche ed esigenze della razza
- vi spiega il problema della displasia dell'anca e delle oculopatie
- vi interroga sulla vostra vita e quella che farà il cane
- si informa sulla vostra esperienza cinofila
- ascolta pazientemente le vostre domande
- vi mostra il pedigree dei genitori del cucciolo, con il timbro dell'esame della displasia, gli esami dei gomiti e degli occhi.
- si mostra disponibile a darvi consigli prima e dopo avervi consegnato il cucciolo


Un cattivo allevatore e/o un privato si distingue da:

- tiene i cani in spazi angusti, cattive condizioni igieniche
- non vi fa nessuna domanda su come e dove vivrà il cane
- si comporta come se stesse vendendo un oggetto e non un essere vivente
- vi consegna il cucciolo prima dei 60 giorni
- non vi fa visitare l'allevamento
- non vi mostra il pedigree - esami displasia, gomiti e occhi dei genitori del cucciolo
- propone di spedirvi il cucciolo se abitate lontano


Una volta scelto l’allevatore o il privato, bisognerà aspettare la cucciolata. Prima di prenotare un cucciolo, pensate al periodo migliore per portarlo a casa, considerando che i primi giorni sono i più impegnativi. Potete prenderlo durante le vacanze estive o natalizie, se le passerete in un luogo adatto ad un cucciolo. Comunque in un periodo in cui avrete un po’ di tempo per farlo ambientare nel migliore dei modi.












E quando vi troverete davanti ai cuccioli….
ah, come sarà difficile scegliere !


Molti lo fanno in base al colore, più chiaro o più scuro a seconda dei gusti, ma non dovrebbe essere questo il primo requisito per sceglierlo. E’ meglio valutare il carattere; nei cuccioli di 40 giorni si possono già notare le diversità di comportamento. Chiedete all’allevatore; se ha passato del tempo con i cuccioli saprà dirvi qual’è quello più timoroso o il più intraprendente, quello che abbaia di più etc. Si possono anche usare dei Test - il più noto è quello di Campbell - per osservare le loro reazioni e il carattere. Ma non pensare che questo basti... Un cucciolo calmo, se andrà a vivere con una persona isterica, rischia di diventarlo anche lui... questo per dire che certo i cuccioli ereditano il carattere dei parenti, ma molto dipende poi da come lo faremo vivere noi bipedi.

E poi lasciatevi andare all'emozione e scegliete con il cuore...

Guardate se tra i cuccioli uno si avvicina più spesso a voi o attira la vostra attenzione per qualche motivo o se il suo sguardo vi fa innamorare.

E portandovi a casa quel cucciolo
pensate che avrete un amico d’oro
e amatelo come merita !

le foto sono della cucciolata di Ciak e Pepita e di Ciak e Emma.
Grazie a Paolo di Pepita e a Meri del Sogno Antico !

martedì 20 novembre 2007

Non è il cane della carta igienica !

Basta camminare per la strada con un cucciolo di golden; molte delle persone che si fermano, spinte dall'irresistibile voglia di accarezzarlo, esclamano gioiose "Oh, il cane della carta igienica !"






Mi è successo tante volte e ho avuto reazioni diverse:
- fingere di non capire il riferimento allo spot
- correggere l'errore, "quello era un labrador!"
- ammutolirmi per la tristezza, perché ormai i riferimenti "culturali" nascono dalla pubblicità.



Più volte ho corretto l’errore, perché tanta gente confonde il Labrador con il Golden e magari se si insiste a spiegare le differenze fisiche, fra qualche anno nessuno tirerà più fuori “la carta igienica”.

Il Labrador si distingue subito perché ha il pelo raso. Può essere biondo, nero o chocolate.





Il Golden ha il pelo lungo, che può andare dal panna al dorato.
















Poi c'è chi dice "Guarda, un Maremmano!"
 o, peggio "Un incrocio di Maremmano !"
E un giorno uno si è avvicinato a Ciak chiedendo "E' un Labrador Golden ?"

Uffa, che pazienza....

martedì 13 novembre 2007

I miei Golden e la Pet Therapy


Ciò che viene definito "Pet Therapy" consiste in una serie di Attività e Terapie svolte con l'ausilio di un animale, nel nostro caso il cane. Viene utilizzata come supporto alle tecniche mediche e di riabilitazione psico-fisica e per migliorare la qualità della vita.
Non è possibile spiegare le sue applicazioni o il metodi di lavoro in poche righe. Chi fosse interessato ad approfondire l'argomento, può visitare il sito dell'ANUCSS, http://www.anucss.org/


L’ANUCSS è nata nel 1998 e attualmente è composta da 6 Operatori Cinofili, 3 Psicologhe, un’ Assistente Sociale, un Educatrice e un’Etologa. La maggioranza dei cani sono Golden Retriever, ma ci sono anche un Labrador, un Cocker e un Terranova.





Raccontando la mia esperienza, spero di riuscire a spiegare cosa significa lavorare con un cane in queste attività. E testimoniare che, se svolta con metodologia scientifica e con una equipe multidisciplinare, la Pet Therapy può costituire un validissimo aiuto per tante persone.

Il mio interesse per la Pet Therapy iniziò nel 2001, quando seguii un corso introduttivo con l’AIUCA (Associazione Italiana Uso Cani d’Assistenza) e passai poi il Test di Valutazione con Ciak. Nel 2002 entrai in contatto con l’ANUCSS (Associazione Nazionale Utilizzo Cani per Scopi Sociali) e cominciai un lungo percorso di formazione per diventare Operatore Cinofilo.

Ciak conosceva solo i comandi di base, mentre io non avevo nessuna esperienza nel rapportarmi con persone disabili. Il periodo di training è servito per insegnargli il percorso di agility, il “cerca”, per farlo abituare a camminare al fianco di persone in carrozzina, ad interagire con altri. Anche Mousse ha seguito la stessa preparazione, diventando brava nel riporto, nel cerca e nell’agility.
Ho passato mesi ad osservare gli interventi degli altri Operatori Cinofili, studiando le varie patologie dei pazienti, prendendo dimestichezza con le varie realtà in cui si interveniva. Ho poi perfezionato la mia preparazione seguendo il Percorso Formativo dell'ANUCSS nel 2005.
Ciak e Mousse hanno dei caratteri molto diversi e diversa è anche la tipologia di pazienti con i quali vengono fatti lavorare.
Ciak, calmo e paziente, viene utilizzato con persone che manifestano paura dei cani o nei primi incontri, quando si devono valutare le reazioni dell’utente davanti al cane.

Mousse, più esuberante e affettuosa, lavora invece con chi non teme la sua vivacità, con chi ne ha bisogno per scuotersi dall’apatia o dalla pigrizia.


Per un cane lavorare in queste Attiità significa interagire con persone portatrici di handicap, che si spostano in carrozzina o hanno un'andatura incerta, una gestualità anomala o un tono di voce alto, un comportamento agitato o apatico. Implica ritrovarsi in luoghi chiusi, spesso affollati e chiassosi, pieni di distrazioni e rumori insoliti. Ma è anche un lavoro in cui il cane vive situazioni piacevoli, come venir accarezzato, giocare, prendere biscotti, sentirsi coccolato e accolto con parole affettuose.
Ciak e Mousse lavorano con bambini autistici o affetti da sindrome di down, con persone anziane nelle Case di Riposo e adulti in Centri di Riabilitazione Psico-motoria.
Passeggiano al loro fianco per migliorare l’abilità motoria e accompagnarli in esercizi di riabilitazione. Rispondono al richiamo, al “seduto, terra, resta, cerca” per esercitare la loro memoria, dandogli la soddisfazione di saper gestire un cane.
Compiono il percorso ad ostacoli per farli concentrare nella sequenza dei movimenti, aumentare l’autostima e farli divertire. Si fanno accarezzare e spazzolare per aiutarli nel rilassamento. La loro presenza suscita ricordi e racconti sui cani, fa spuntare sorrisi, stimola l’interazione tra i pazienti.



Grazie a loro ho scoperto questa bellissima attività: l’interesse verso persone cosidette “diverse”, la sensazione di rendermi utile, la soddisfazione per i risultati raggiunti.
E vivo la gioia di stare con Ciak e Mousse condividendo con altri il mio amore per loro.

venerdì 9 novembre 2007

Ciak, il primo golden

Il primo Golden lo vidi arrivare su una Vespa, seduto davanti al suo proprietario, Bruno. Tranquillo e dignitoso, catturò subito la mia attenzione. Poi mi incuriosì il suo comportamento durante la giornata che passava in un centro di paracadutismo. Per ripararsi dal caldo sonnecchiava nell'hangar, mentre Bruno si preparava per il lancio e poi saliva in aereo. Passata una ventina di minuti, il cane si svegliava e usciva dall'hangar, proprio mentre i paracadutisti stavano atterrando e correva in mezzo a loro trovando il suo amico volante a colpo sicuro.

Così conobbi questa razza e cominciai a far domande e a leggere libri...
e capii che era il mio cane ideale.

Maria Grazia Timpanaro con Gaia
capostipite del Sogno Antico

Ciak l'ho trovato nell'Allevamento del Sogno Antico, di Maria Grazia Timpanaro.
Quando la chiamai, prima ancora di dirmi se aveva dei cuccioli, volle conoscermi. Arrivai all'allevamento e mi vennero incntro correndo una decina di golden festosi, chi abbaiava, chi mi saltava addosso, chi mi slinguazzava...
Dopo Meri mi disse che questo era il primo test per chi veniva in cerca di cuccioli, in base alla reazione capiva se erano più o meno adatti ad un Golden. C'era chi si spaventava, per quell'irruente saluto, mentre a me era sembrata una bellissima accoglienza...



Quel giorno mi fece un lungo interrogatorio sulla mia vita e quella che avrebbe fatto il cane, sui motivi che mi spingevano a prenderlo e sulla mia esperienza cinofila. Mi raccontò delle caratteristiche del Golden, del suo bisogno di compagnia e attività, mi spiegò le malattie a cui può andare incontro. Ascoltò pazientemente le mie domande e i dubbi e alla fine decise che ero degna di un Golden ! Mi piacque molto la sua serietà e il fatto che non fosse disposta a dare un suo cucciolo a chiunque, a venderlo come una merce qualsiasi. Mi divertii con i suoi cani che scorrazzavano in un grande prato e vidi con quanto amore li trattava. Erano una decina e viveano in casa, non nei box come in altri allevamenti che avevo visto.





Andai a vedere i cuccioli che avevano 43 giorni e dissi a Meri "Non importa se è chiaro o scuro, vorrei il più tranquillo." Lei mi fece vedere 2 maschi e Ciak mi conquistò per il suo sguardo dolce.



Sono andata a prendere Ciak il 18 maggio 1997.
E quando Meri me lo mise in braccio, lo sentii come un grande regalo che la vita mi faceva.



Da quel giorno Meri mi è stata vicina con consigli e con la sua esperienza, aiutandomi nella vita con Ciak.
A volte siamo tornati al suo allevamento, per farle vedere come cresceva Ciak e salutare i parenti.



Ciak e i suoi fratelli, 1998


Ciak e mamma Ophelia - 1999


La nostra amicizia dura da dieci anni e, anche se viviamo lontane, Ciak ci ha sempre tenute vicino. La mia stima per lei mi ha spinto, quest'anno, a tornare al suo allevamento per far accoppiare Ciak e tenermi un erede.
E la storia continua...

giovedì 8 novembre 2007

Ciak e Mousse: il legnetto

CIAK, 5 anni - MOUSSE, 2 mesi

Umm, che bel legnetto !

Posso mordicchiarlo anch'io ?

NON CI PROVARE !

Perché arricci il naso ?

Perché se non la pianti ti dò un morso !

E dai, fammelo assaggiare...

E va beh, puoi annusarlo...
ma non approfittare della mia gentilezza !

Sono un papà troppo buono...
Umm, che bella pallina !

Non ricominciare, eh ?!

mercoledì 7 novembre 2007

Dal primo cane ad oggi

So di aver ereditato la passione per cani & gatti da mia madre, Luciana.


Dedico a lei questo blog,
ora che non può più vedermi in loro compagnia.

Il mio primo cane fu un cocker biondo, quando ero adolescente. Quel primo cucciolo, purtroppo, lo persi subito. Doveva avere 3 mesi quando un giorno lo portai a spasso vicino a casa. Lo tenevo al guinzaglio e non so perché decisi di scioglierlo. Rivedo il marciapiede, la strada che curva a sinistra, lui che corre felice e sparisce dietro la curva, poi uno stridio di freni e un botto...



E' un ricordo che fa ancora male, il primo impatto con la morte, il senso di colpa per quello stupido errore che aveva fermato brutalmente la corsa di quel cucciolo e la mia allegria.
Non ricordo cosa successe subito dopo. Non vidi il cucciolo investito dall'auto, ma mi ritrovai nel salotto di casa, accecata dalle lacrime, mentre mia madre ripeteva "ne prendiamo un altro".

E infatti arrivò WHISKY, un altro cocker biondo e con lui l'adolescenza passò tra giochi e coccole. Lo portavo a correre nei parchi romani, in vacanza al mare e in montagna, gli raccontavo i miei problemi, sentendolo come un amico importante e fidato.
Quando tornavo da scuola ed entravo in casa, correva a prendere la prima cosa che trovava - uno straccio, un giornale, una scarpa - e mi girava intorno guaendo di felicità, mentre gli ripetevo "bello Whisky !".

Restò a vivere nella casa dei miei genitori, quando la lasciai dopo il liceo.
Morì di vecchiaia quando ormai ero lontana e non lo vedevo da anni. La notizia arrivò con una telefonata di mia madre e al dolore si unì la tristezza di non averlo salutato per l'ultima volta e la certezza che con lui moriva anche la mia parte bambina.

Il mio terzo cane lo chiamai MICIA.
Era una giovane femmina che si aggirava sotto la casa dove vivevo da sola. La trovavo sempre la sera, quando parcheggiavo, si avvicinava amichevole e dopo qualche giorno fu impossibile resistere alla tentazione di portarla a casa.

Micia era buona e simpatica, ma non sopportava la vita casalinga. La portavo a correre, al mare, con me al lavoro, ma lei smaniava ed era contenta solo quando si ritrovava per strada.
Siamo state insieme per un anno, poi dovetti arrendermi all'evidenza; con me non era felice. Fu mia madre a trovare degli amici con casa in campagna, che la accolsero con gioia.
Non seppi più niente della dolce Micia, ma spesso pensavo a lei, mentre la vita mi portava lontano e il lavoro senza orari e girovago mi negava la possibilità di avere un altro compagno a quattrozampe.



























Fu solo quando andai a vivere in campagna che il desiderio si riaccese e fu realizzabile nel migliore dei modi.
Da quando presi in braccio CIAK, nel 1997, mi sentii finalmente "completa", come se senza un cane mi mancasse una parte di vita.

E in dieci anni sono arrivata al mio branco di 3 golden,
triplicando gioia e allegria.


domenica 4 novembre 2007

LA FAMIGLIA DI JAZZ

Sono nato il 24 luglio 2007,
nell'allevamento del Sogno Antico, vicino a Ferrara.
Il mio nome sul pedigree è Blow Up, il titolo di un film di Michelangelo Antonioni, morto pochi giorni prima della mia nascita. Sono uno dei tanti nipoti di Gaia, la capostipite dell'allevamento.
Sono stato chiamato Jazz in onore di questa musica molto amata dalla bipede con cui vivo.
Papà Ciak è tornato nell'allevamento dove è nato
per conoscere Pandicannella, detta Emma.
Sì, lo so, magari non vi sembrerà educato che vi mostri
i miei genitori mentre mi concepiscono...
ma sono stati solo 2 giorni insieme e non hanno fatto altro
e non c'è stato modo di metterli in posa per una foto seria !

questo sono io a 45 giorni, quando sono stato scelto tra i miei 3 fratelli

e questo è il giorno che sono arrivato a casa

e ho conosciuto papà Ciak !

BLOW UP del Sogno Antico

Padre: Antares del Sogno Antico (Ciak)

Madre: Pandicannella del Sogno Antico

Nonni materni: Leithfield Julius - Gaia del Sogno Antico

Nonni paterni: Grandisenape - Ophelia du Riondaz

LA FAMIGLIA DI CIAK



Sono nato il 19 marzo 1997
nell'Allevamento del Sogno Antico,
di Ferrara.
Il mio nome sul pedigree è ANTARES, quello di una stella.
Sono stato chiamato CIAK perché la bipede con cui vivo fa la regista.


Mio padre, Gran di Senape



mia madre, Ophelia du Riondaz




Padre: Gran di Senape
Madre: Ophelia du Riondaz
Nonni paterni: Royal Crest Usa Direct - Bryndafyod Venus
Nonni materni: Edgeley Enrique - Esmeralda du Riondaz Bisnonni paterni: Amirene Intrepido - Bargello's Montana Sky
Bisnonni materni: Edgeley Here We Go - Bona Dea of Bryndafydd