Golden Retriever del Lago di Vico

lunedì 26 gennaio 2009

MISTERI DA CANE

Nel libro “I poteri straordinari degli animali”, Rupert Sheldrake affronta l’affascinante argomento della telepatia, della precognizione e della premonizione. Qualcosa che ci accomuna con gli animali, ma che anche per gli umani resta in una dimensione “misteriosa”, nonostante storie e testimonianze, studi e ricerche.

Con gli animali è ancora più difficile provare scientificamente certi poteri, ma gli esempi non mancano e Sheldrake raccoglie da anni prove su episodi in cui si sono manifestati questi poteri.

Prima di dire che il nostro cane ci legge nel pensiero, bisogna ricordare che capisce molte cose osservando i movimenti del nostro corpo, anche i più piccoli o quelli di cui non ci rendiamo conto. Impara ad associare certi gesti a certe azioni, ad abituarsi ai nostri orari e ritmi. Sente il nostro stato d’animo dai cambiamenti di espressione, del tono di voce, del modo di muoversi e di vestirsi.

Questo mi ripetevo ogni volta che Ciak sembrava leggermi nel pensiero, in una particolare situazione.

La storia riguarda lui e Charlie, uno Yorkshire che viveva in una casa poco lontana dalla nostra. Già ai primi incontri si era capito che fra loro non poteva nascere un’amicizia; Charlie abbaiava in continuazione e Ciak non lo sopportava.

Il piccolo Yorkshire era un po’ fastidioso ma certo non aggressivo. Spesso arrivava via lago alla nostra spiaggetta e che faceva ? Abbaiava…

Ciak non rispondeva ai suoi abbai né si abbassava a ringhiargli, lo ignorava continuando a sguazzare nel lago. Ma Charlie andava oltre; si metteva sulla riva e gli impediva di uscire ! E Ciak restava a mollo, con aria afflitta pensando “Ma perché non se ne va a casa sua ?!”.

Charlie viveva con una coppia e avevamo simpatizzato, due chiacchiere e commenti scherzosi sui nostri cani e il loro rapporto non proprio idilliaco.

Tutte le mattine io e Ciak facevamo un giro sulla strada che costeggiava le case, sempre lo stesso percorso. Qualche volta i vicini mi telefonavano invitandomi a passare da loro per un caffè. La prima volta uscii di casa con Ciak, ma lui si fermò al nostro cancello e non ci fu verso di smuoverlo da lì. Sembrava proprio aver capito di dover andare a casa di Charlie… ma come ? Si era fermato ancor prima di uscire dal nostro giardino !

Cercai di analizzare i miei comportamenti e gesti, per vedere se avessi fatto qualcosa di diverso dal solito:

- non mi aveva sentito parlare con i vicini

-non mi aveva visto dirigermi verso la casa di Charlie

- non ero vestita in modo diverso dal solito

Insomma, avevo preso il guinzaglio e aperto la porta come sempre, ma lui sembrava davvero aver letto il mio pensiero “si va da Charlie”.

E’ passato un po’ di tempo, ma la reazione si è ripetuta. Sono stata più attenta a questo comportamento e certo Ciak ha captato questa mia curiosità, un cambiamento rispetto al solito. Quindi le volte successive è stato più facile per lui “indovinare” che non avremmo fatto la solita tranquilla passeggiata, ma saremmo finiti da quell’abbaione di Yorkshire.

Scrive Sheldrake: “I cani sono capaci di intuire l’intenzione del padrone di portarli fuori per la passeggiata, prima ancora che abbia preso il guinzaglio e anche quando ciò non avviene in orari regolari, lo sentono anche se non vedono il padrone.”

Penso che la prima volta Ciak abbia captato un cambiamento, anche se “visibile” solo nella mia testa. Per me c’era una differenza; andavo a fare 4 chiacchiere coi vicini e anche se non era un evento eccezionale, particolarmente impegnativo o emotivamente importante, c’era un pensiero assente in tutte le altre mattine.

Qualcosa di diverso e che non gli piaceva; e su questo non l’avrei mai convinto a cambiare idea !

giovedì 8 gennaio 2009

Golden nella neve

Il 2008 è finito con una nevicata sul lago e non succedeva da tanto.E’ durata solo mezza giornata, giusto il tempo per fare qualche foto.E non ce n'era abbastanza per tirare palle di neve ai cani...

La prima neve per Jazz, che ha esitato prima di avventurarsi in giardino, annusando quella fredda e strana roba bianca.

Ciak invece è un esperto di neve, questa caduta sul lago non è niente in confronto a quella che ricopriva le colline parmensi, dove ha vissuto i suoi primi 2 anni.

Correva sprofondando nella neve alta, cercava di afferrare le palle prima che si frantumassero o le andava a cercare ficcando il muso nella neve.

Mousse ha visto la neve un paio di volte, da quando siamo al lago. Ma non sembrava molto entusiasta...

Le palle di neve non le sono piaciute per niente, scomparivano per terra e non si affannava a cercarle. Per farla esercitare nel “cerca” nascondevo la sua palla preferita sotto un mucchio di neve e ce ne metteva di tempo per capire che bisognava mettere il muso in quella roba gelata per ritrovare la sua amata palla.

Mousse ha condiviso l'esperienza della prima nevicata con Tris.

Certo la gatta non poteva apprezzare come i cani quella gelida superficie e camminava piano, scuotendo la zampe a ogni passo pensando “che orrore, è bagnato e gelido !”

Ciak a 1 anno
e a 11 anni

Quanti inverni ha passato !

Il lago ha sostituito le colline, la neve è diventata un evento eccezionale invece che la norma. Paesaggi diversi, inverni che sembravano infiniti al nord e che qui al lago sembrano ogni anno più corti.

Mousse ha festeggiato il suo 7° compleanno con la neve, ma sempre attratta solo dalla palla.

Chissà quando si imbiancherà il lago un'altra volta... se ci saranno ancora inverni o lentamente scompariranno nel caldo che avanza.